Sequestrati pesci spada catturati illegalmente: trovati 10mila metri di palangari - QuiCosenza.it

2022-11-07 17:11:25 By : Mr. jieming Wang

Il pesce spada rientra tra le specie ittiche “protette” la cui cattura è sottoposta a particolari restrizioni dettate dalle normative nazionali e comunitarie

REGGIO CALABRIA – Diecimila metri di palangari e 180 piccoli esemplari di pesce spada, di cui 97 immediatamente liberati in mare poiché ancora in vita, sono stati trovati da personale della Guardia costiera di Reggio Calabria nell’ambito di un’attività di pattugliamento lungo il litorale reggino. I sistemi abusivi di pesca, usati principalmente da pescatori sportivi per la pesca di frodo del pesce spada allo stadio giovanile, sono stati sequestrati. Gli spadini recuperati sono stati giudicati idonei al consumo umano dal personale dell’Asp – Servizio veterinario di Reggio Calabria, e successivamente donati in beneficienza alla locale Caritas Diocesana.

Il pesce spada, ricorda la Guardia costiera, rientra tra le specie ittiche “protette” la cui cattura è sottoposta a particolari restrizioni dettate dalle normative nazionali e comunitarie. In particolare la cattura di esemplari al di sotto della taglia minima consentita, ovvero che non abbiano raggiunto l’età riproduttiva, arreca danno alle specie alterando, inoltre, l’equilibrio dell’intero ecosistema. 

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“Mi spiace molto che l’appello che io e il sindaco Voce avevamo lanciato non sia stato raccolto da tutti. Solidarietà al poliziotto rimasto ferito”

CATANZARO – “Chi ha macchiato una bella giornata di sport con comportamenti incivili e inaccettabili non può e non deve avere accesso agli stadi e deve ricevere una punizione esemplare”. Così il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita dopo il derby. “La violenza, da qualsiasi parte provenga, deve essere respinta e condannata. Ci penserà la magistratura, sulla base degli elementi raccolti dalla polizia, ad individuare i responsabili dei deprecabili episodi avvenuti all’esterno dello stadio. Mi spiace molto che l’appello che io e il sindaco Voce avevamo lanciato alla vigilia, non sia stato raccolto da tutti. Ma, come spesso accade, basta una minoranza di violenti a marchiare una tifoseria e rovinare una festa.

Esprimo una ferma condanna per quanto accaduto e una piena solidarietà agli agenti della Polizia che hanno gestito una situazione difficile. In particolare, sono vicino all’agente che è rimasto ferito. Esprimo anche rammarico per l’episodio che avrebbe visto coinvolta la fidanzata del portiere del Crotone, un fatto che – se accertato nei termini fin qui riportati, – contrasterebbe con la tradizione di rispetto e ospitalità della nostra Città. Le tifoserie organizzate riflettano molto su quanto accaduto e contribuiscano ad isolare i violenti che nulla hanno a che fare con la sana rivalità sportiva“.

Momenti di tensione sia all’interno che fuori dallo stadio Ceravolo. Lancio di sassi e aggressioni anche ad un poliziotto

CATANZARO – Violenza e scontri in occasione della gara al Ceravolo tra Catanzaro e Crotone terminata sul risultato di 2-0 per i padroni di casa. Un ispettore di polizia in servizio alla Digos di Crotone è finito in ospedale dopo essere stato colpito alla testa. L’episodio è accaduto nel settore dello stadio occupato dai circa mille tifosi del Crotone arrivati a Catanzaro al seguito della squadra. L’ispettore, presente nello stadio per il servizio di ordine pubblico, ha cercato di riportare la calma, ma è stato colpito alla testa con un corpo contundente da uno dei sostenitori della squadra ospite.

Il poliziotto è stato portato dal personale del 118 in ospedale, dove gli sono stati applicati alcuni punti di sutura ma si sarebbe ripreso subito e per lui non è stato reso necessario il ricovero. Sono in corso adesso gli accertamenti per identificare il responsabile del ferimento. Fuori dallo stadio la follia è continuata a lanci di pietre contro i pullman dei tifosi del Crotone che erano dodici. Fortunatamente non si sono registrati feriti. A lanciare i sassi alcune persone che si erano erano nascoste dietro alcuni cespugli in un parco.

Aggredita anche la compagna del portiere Branduani. A segnalarlo è stato lo stesso calciatore con una storia postata su Instagram: «Non voglio infangare una tifoseria intera per una stupida che oggi (ieri, ndr), si è permessa, durante la partita, di alzare le mani alla mia compagna solo perché non ha esultato a un gol. Il calcio è passione e sfottò fra tifoserie, ma la violenza no, qui non sto più in silenzio. E ripeto, non me la prendo con i veri tifosi, ma si è toccato il fondo. No alla violenza, soprattutto su una donna». Di certo una brutta pagina di sport. La Polizia di Stato di Catanzaro, sotto le direttive del Questore vicario, Renato Panvino, ha avviato gli accertamenti per identificare i responsabili della sassaiola.

Scalese della CGIL Area Vasta “è essenziale il rafforzamento dei controlli da parte di Asl, Inail, Inps, quello che viene definito come sistema vigilanza”

CATANZARO – “Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e settembre sono state 536.002 (+35,2% rispetto allo stesso periodo del 2021), 790 delle quali mortali. In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 43.933 (+8,6%). In sostanza, nei primi nove mesi dell’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in, un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali. Tra le regioni che registrano aumenti dei casi di infortunio mortale, invece, si segnalano la Calabria (+10 casi). Numeri e percentuali che devono riportare al centro dell’agenda politica della Regione Calabria l’avvio di un confronto, prima di tutto con le organizzazioni sindacali, con le azioni concrete da intraprendere per invertire la tendenza e garantire maggiore sicurezza sui posti di lavoro”. E’ quanto afferma il segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.

“Azioni concrete – aggiunge Scalese – che dovrebbero partire, ad esempio, dal condizionare la destinazione di finanziamenti alle imprese, soprattutto quelli per l’attuazione del PNRR e dei Fondi Europei, ad investimenti in salute e sicurezza sul lavoro. Ogni settore dovrebbe seguire precisi criteri di qualificazione, soprattutto – ma non solo – negli appalti pubblici. Quello che serve è formazione e addestramento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, per tutti i tipi di contratto, all’inizio dell’attività lavorativa, prima di adibire alla mansione. Ma anche formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa”.

“E’ essenziale il rafforzamento dei controlli da parte di Asl, Inail, Inps, quello che viene definito come ‘sistema vigilanza’: il coordinamento e il confronto tra questi soggetti, e il coinvolgimento delle parti sociali, possono garantire una proficua collaborazione capace di rafforzare la prevenzione. I lavoratori e le lavoratrici di oggi fanno i conti con un lavoro che cambia, con innovazioni tecnologiche e digitali, cambiamenti climatici, precarizzazione del lavoro, invecchiamento della forza lavoro: i livelli istituzionali competenti non possono rimanere fermi a guardare, servono azioni concrete che possano dare corpo agli intenti affidati a protocolli troppo spesso rimasti lettera morta, nonostante le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali. E forse – conclude Scalese – trasformare la sicurezza del lavoro come materia di studio da introdurre nei programmi scolastici, perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umano, potrebbe favorire questo percorso di cambiamento nell’approccio a questo tema fondamentale per il diritto alla salute”.

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