Auto elettriche: in Italia le vendite scendono. Perché? - alVolante.it

2022-11-07 16:50:40 By : Mr. Zonsan Lu

CONFRONTO IMPIETOSO - In Italia, di auto elettriche se ne vendono poche. I dati ci dicono che, nei primi nove mesi del 2022 le EV hanno subito un calo del 23,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (36.090 immatricolazioni contro 47.241, con una quota di mercato scesa dal 4 al 3,6%). Questo è un vero e proprio fenomeno in contro tendenza rispetto a quello che avviene in Europa, con le vetture a batteria che fanno registrare un più 26% d'immatricolazioni da gennaio a settembre di quest'anno. Se snoccioliamo qualche altro dato possiamo vedere che il nostro Paese, nei primi nove mesi dell'anno ha immatricolato 36.090 auto elettriche contro le 272.473 della Germania, le 175.614 del Regno Unito e le 140.965 della Francia. 

PERCHÈ? - Ma quali potrebbero essere le motivazioni? Perché nel Bel Paese l'auto elettrica non ingrana?

GLI INCENTIVI - Prima di tutto c'è il problema degli incentivi. Da 2019 al 2021 chi voleva acquistare una vettura elettrica poteva sfruttare un incentivo che andava da circa 4 a 6 .000 euro con rottamazione. Nel 2022 l'incentivo è di soli 3 .000 euro se sfruttiamo la rottamazione o di 1.500 euro, se non si ha una vecchia auto. In più, c'è da considerare che in Italia, per accedere agli incentivi, l'auto non può costare più di 35.000 euro. Una soglia piuttosto bassa se pensiamo alla media delle auto elettriche, notoriamente piuttosto care, che ne taglia fuori la maggior parte. Il decreto dell'ex ministro Giorgetti ha cercato di rimediare a questo handicap permettendo a chi ha un reddito Isee inferiore a 30.000 euro di poter sfruttare un incentivo fino a 7.500 euro, in caso di rottamazione. Il contributo scende a 6.000 euro se non si vuole sfruttare la rottamazione. Peccato che difficilmente chi ha un reddito Isee di quel livello andrà a spendere 35-40.000 euro per un'elettrica che, quasi certamente, non potrà usare come unica vettura di famiglia.

LE AZIENDE - C'è poi il problema delle aziende che praticano il noleggio a lungo termine per le loro flotte aziendali: dal 2021 le imprese sono state escluse dai nuovi incentivi. Una "pezza", a livello normativo è stata introdotta da ottobre 2022 consentendo anche alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio auto con finalità commerciali, diverse dal car sharing, di ottenere fino a un massimo di 2.500 euro con rottamazione (1.500 euro senza) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa. Contributo che scende a 2.000 euro con rottamazione (1.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa. 

I FONDI UE - Inoltre, possiamo anche constatare che in Italia, a differenza di quanto fatto da altri Paesi europei, non si sono utilizzati i fondi del Next Generation UE (da noi denominato PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per stabilire piani di incentivi.

LA MANCANZA DI INFRASTRUTTURE - Ciliegina sulla torta è la mancanza di infrastrutture adeguate, dalla difficoltà di installare punti di ricarica nei condomini alla relativa lentezza nello sviluppo della rete di ricarica pubblica. Se a tutto questo uniamo una crisi economica acuita dall'elevato livello dell'inflazione, che sta intaccando il potere d'acquisto delle famiglie, il quadro si completa.

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