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Quattro gol per il Bayern a Plzen, altri sette per il Liverpool in casa dei Rangers. La quarta giornata di Champions League si chiude con le goleade di tedeschi e inglesi, che vincono rispettivamente 2-4 e 1-7. In Scozia brilla Momo Salah, che entra nel finale e segna 3 reti in 7 minuti. Vincono anche Porto (0-3 a Leverkusen) e Marsiglia (0-2 a Lisbona, con reti di Guendouzi e Alexis Sanchez), così come il Tottenham di Conte che rischia di farsi recuperare dall’Eintracht nel finale: a Londra finisce 3-2 per gli Spurs. Prosegue anche la favola del Bruges, che rimedia un pareggio (0-0) al Wanda Metropolitano.

Cinque gol segnati a Monaco, altri quattro in Repubblica Ceca appena otto giorni più tardi. Nonostante le assenze di Neuer, Davies, Hernandez, De Ligt e Musiala, i bavaresi superano senza difficoltà il Plzen, fanalino di coda con zero punti nel gruppo C, e conquistano l’accesso agli ottavi di finale. Dopo 10’ Manè scambia con Goretzka e batte Stanek, al 13’ Muller raddoppia appoggiando in rete su cross rasoterra di Coman. Al 35’ il Plzen è già ko: gli inserimenti di Goretzka si rivelano letali, il mediano firma il tris e il poker dei tedeschi. Dopo l’intervallo, la squadra di Nagelsmann amministra il vantaggio: entrano in campo il 17enne Ter e il 16enne Wanner, il Plzen si sveglia e sogna il colpaccio: al 62’ segna con Vlkanova, al 75’ raddoppia con Kliment. Alla fine, però, si ferma sul punteggio di 2-4.

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Numerosi infortunati e tanto turnover: i Reds si presentano in Scozia con la coppia d’attacco Nunez-Firmino e i giovani Elliott e Carvalho sulle fasce. L’1-0 nasce da un errore del portoghese. L’ex Fulham perde palla a centrocampo, gli scozzesi ripartono con ordine e segnano grazie a un tiro dal limite di Arfield. Il vantaggio dura poco: al 24’ Firmino sfrutta un corner per incornare sul primo palo, timbrando l’1-1. Gli uomini di Van Bronckhorst non si chiudono, giocano con personalità e provano a tornare avanti, ma l’esperienza e la qualità del Liverpool, alla lunga, fanno la differenza. In avvio di ripresa, Gomez pesca Firmino al centro dell’area, il brasiliano non sbaglia e completa la rimonta dei Reds. Le ciliegina sulla torta sono l’1-3 di Nunez, al primo gol in Champions con la maglia del Liverpool, e la successiva tripletta di Salah: Momo entra in campo al 68’ e in sette minuti – tra il 75’ e l’82’ - si porta a casa il pallone. All’87’ c’è posto pure per la prima gioia europea di Elliott.

Prima l’errore, poi la reazione. La squadra di Antonio Conte non parte con il piede giusto e dopo 14’ si fa rubare palla in area di rigore: l’Eintracht ne approfitta e segna con Kamada, poi abbassa la guardia e subisce tre reti in 16’. Son pareggia sfruttando la classica imbucata di Kane, che poi raddoppia al 28’ su calcio di rigore. Gli Spurs non si saziano e insistono con i loro bomber e al 36’ Son chiude i conti con uno splendido volée, che finisce sotto la traversa. Nel secondo tempo il copione sembra lo stesso: il Tottenham spinge, Son è imprendibile, l’Eintracht si innervosisce e al 60’ rimane in dieci per un rosso a Tuta. Per gli inglesi sembra tutto in discesa, ma nel finale rischiano grosso: Alidou segna il 3-2 con un colpo di testa, Kane sbaglia un tiro dal dischetto. Gli Spurs tremano, ma alla fine riescono a portare tre punti a casa.

Sul campo di Lisbona, il Marsiglia conquista tre punti facili, in una gara condizionata dall’inferiorità numerica dei portoghesi. Al 19’ Esgaio la combina grossa: il calcione rifilato in area ad Harit è sanzionato con il secondo giallo e un penalty per il Marsiglia, che Guendouzi trasforma con freddezza. Al 30’ Sanchez sigla il 2-0: l’ex Inter dà il via all’azione offensiva dei francesi, poi la chiude deviando un cross di Harit alle spalle del portiere. Nella ripresa, Tudor si tiene stretto il doppio vantaggio: lo Sporting perde pure Goncalves per doppia ammonizione e trascorre l’ultima mezzora con nove giocatori in campo.

Quattro gare, dieci punti e la porta di Mignolet ancora inviolata: la favola europea del Bruges resiste pure al Wanda Metropolitano. Nella prima mezzora i belgi soffrono gli attacchi di Griezmann e soci che, quando non peccano di imprecisione, sbattono sulla saracinesca tirata giù da Mignolet. A fine primo tempo l’arbitro assegna un rigore in favore del Bruges per un fallo dell’ex Udinese Molina, ma il Var lo richiama e gli fa cambiare idea. L’assalto degli spagnoli si fa più insistente nella ripresa: Hoefkens non si fa trovare impreparato, sostituisce Skov Olsen e passa al 4-4-2. Anche le ultime contromosse del Cholo - che manda in campo Morata, De Paul, Carrasco e Cunha - non bastano. I belgi resistono e ottengono un punto prezioso.

Sul campo della Bayarena, Galeno va a segno dopo appena 6’ con un destro che conclude una bella azione personale. Al quarto d’ora l’arbitro Kovacs ammonisce Bakker per simulazione, poi si accorge che il 22enne era stato in realtà atterrato in area: calcio di rigore per i tedeschi, sul dischetto si presenta Demirbay e Diogo Costa respinge il suo tiro. Il Leverkusen non ci sta e prova a ribaltare il match, Adli cerca il gol ma è fermato dai difensori avversari. Al 53’ Kovacs concede ai portoghesi un generoso calcio di punizione, ma il Var gli segnala che il contatto sanzionato era all’interno dell’area. Il risultato è un altro penalty, stavolta in favore degli ospiti, che Taremi trasforma timbrando lo 0-2. Passano 10’ e arriva pure la rete del tris, ancora con l’iraniano e ancora dagli undici metri.

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